Joe Satriani, Jeff Beck e l’arte di rischiare

Un grande chitarrista rende omaggio a uno dei musicisti che gli hanno insegnato l'arte di fare rock. «Andava oltre la tecnica. Sembrava che la chitarra fosse innamorata delle sue mani» The post Joe Satriani, Jeff Beck e l’arte di rischiare first appeared on Rolling Stone Italia.

Quando ho iniziato a suonare, avevo l’esempio di musicisti come Jeff Beck, Jimmy Page, Eric Clapton, Keith Richards, Pete Townshend, George Harrison, Martin Barre, Jimi Hendrix. Sono loro che mi hanno iniziato al modo in cui si suona davvero la chitarra elettrica. Non conoscevo ancora i musicisti che li avevano influenzati come Buddy Guy, B.B. King o Albert King.

È stato affascinante creare un mio stile basandomi sui musicisti di blues elettrico di seconda generazione e scoprire solo in un secondo tempo da chi avevano preso. E dopo avere ascoltato Buddy Guy chiedermi: «Ok, ma lui a chi si è ispirato?».

Eppure, che lo facesse di proposito o meno, Jeff aveva un atteggiamento irriverente ogniqualvolta rendeva omaggio ai bluesmen. Perché alla fine Jeff Beck era Jeff Beck e basta. Con chiunque suonasse, prendeva il comando e lasciava il segno.

Eric Clapton era un musicista rispettoso. Te lo diceva chiaramente: «Queste son le mie radici. Ho studiato. Ho creato il mio stile ispirandomi a queste persone e ora ti mostro tutto». Jimmy Page era un po’ più matto. Hendrix viaggiava su un altro livello.


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