Il vino romano: un nuovo studio svela il suo gusto e l’aspetto

Un nuovo studio rivela il colore, il gusto e l'odore del vino romano, suggerendo che i Romani avevano un controllo più avanzato nella produzione del vino di quanto si pensasse in precedenza. L'articolo Il vino romano: un nuovo studio svela il suo gusto e l’aspetto sembra essere il primo su Scienze Notizie.

Un nuovo studio rivela il colore, il gusto e l’odore del vino romano, suggerendo che i Romani avevano un controllo più avanzato nella produzione del vino di quanto si pensasse in precedenza.

I Romani amavano così tanto il vino che avevano persino un dio ad esso dedicato, Bacco (Dioniso per gli appassionati dell’Antica Grecia). (Gilmanshin/Shutterstock.com)

Se pensi che le persone oggi godano di una bottiglia (o due) di vino il venerdì sera, allora aspetta di sentire cosa facevano i Romani. È ben noto che amavano un po’ di vino, tanto che guardarne la produzione era considerato una forma di intrattenimento. Ma com’era il vino romano in realtà, nel gusto, nell’odore e nell’aspetto? Un nuovo studio che analizza le anfore di argilla usate dai Romani per la produzione del vino potrebbe aver svelato la risposta.

Con un campione intatto di vino romano ancora sigillato (e chi può biasimarli, l’hai mai visto?), i ricercatori Dimitri Van Limbergen e Paulina Komar si sono rivolti alle anfore di argilla in cui il vino veniva comunemente conservato, chiamate dolia, per scoprire come


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