Il Partito Comunista Cinese mette scienziati al governo per competere con gli Usa
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese, Xi Jinping, ha nominato nei ruoli apicali del Partito Comunista (Pcc) una nuova generazione di tecnocrati con esperienze in campo tecnologico come l’aerospazio, l’intelligenza artificiale, i chip e altri domini di importanza strategica. Il fenomeno, rilevato dal Wall Street Journal, si inserisce nel quadro della competizione sino-americana che investe in particolare le scienze e la tecnologia, elementi cruciali su cui si gioca la prosperità geopolitica di domani.
Stando ai dati elaborati dalla Brookings Institution, il numero di funzionari con rilevanti esperienze di settore sarebbero 81, quasi il 40% del Comitato Centrale del Pcc. Composto da 205 membri, decide sulle principali questioni di politica nazionale. A suo volta comprende il Politburo, l’organo supremo del Partito, composto da ventiquattro funzionari, dei quali otto sono ora tecnocrati.
Dopo quasi tre decenni, l’amministrazione di Xi sta tornando al livello di scienziati presenti durante il primo governo di Jiang Zemin, quando Pechino diede il via a una rapida accelerazione nel campo della ricerca e dell’innovazione. La questione se scegliere funzionari di estrazione politica piuttosto che scientifica
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