Il magnate che sta salvando la foresta pluviale (acquistandone 400mila acri)
Nel 2005 Johan Eliasch, imprenditore svedese noto nel mondo del business internazionale, fece qualcosa di radicale: acquistò 400.000 acri di foresta pluviale amazzonica in Brasile. Non per sfruttarla, ma per salvarla. In un’epoca in cui il capitale sembra raramente alleato dell’ambiente, Eliasch invertì la rotta. Chiuse immediatamente ogni attività di disboscamento e dichiarò l’area riserva...
Johan Eliasch sta usando i soldi guadagnati con le sue attività imprenditoriali per proteggere le foreste e gli habitat critici in tutto il mondo, oltre che per dare reddito alle famiglie del posto
@Bruno Karklis Diniz/Pexels @Wikipedia
Nel 2005 Johan Eliasch, imprenditore svedese noto nel mondo del business internazionale, fece qualcosa di radicale: acquistò 400.000 acri di foresta pluviale amazzonica in Brasile. Non per sfruttarla, ma per salvarla. In un’epoca in cui il capitale sembra raramente alleato dell’ambiente, Eliasch invertì la rotta. Chiuse immediatamente ogni attività di disboscamento e dichiarò l’area riserva naturale. Nessun ritorno economico immediato. Nessun business model da vendere. Solo protezione, pura e semplice.
Un anno dopo, nel 2006, fondò Cool Earth, un’organizzazione no-profit con un obiettivo chiaro: fermare la distruzione delle foreste tropicali proteggendo non solo gli alberi, ma anche le comunità indigene che le abitano. La visione di Eliasch era lucida: non si può salvare l’Amazzonia senza includere chi ci vive. Così, Cool Earth ha iniziato a lavorare fianco a fianco con le popolazioni locali, fornendo risorse, infrastrutture e supporto economico, perché
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