
Il Consiglio d’Europa ha adottato un trattato storico che criminalizza i gravi danni ambientali (e nessuno ne parla)
Prevenire e combattere la criminalità ambientale, promuovere la cooperazione nazionale e internazionale e stabilire norme giuridiche minime che guidino gli Stati nelle rispettive legislazioni nazionali, per promuovere e migliorare la protezione dell’ambiente. Così il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa (composto dai Ministri degli Affari esteri di tutti gli Stati membri o dai loro delegati permanenti...
La nuova Convenzione del Consiglio d’Europa sulla protezione dell’ambiente attraverso il diritto penale è il primo strumento internazionale giuridicamente vincolante per affrontare la criminalità ambientale, che copre un’ampia gamma di atti criminali che aggravano la triplice crisi planetaria dei cambiamenti climatici, dell’inquinamento e della perdita di biodiversità
Prevenire e combattere la criminalità ambientale, promuovere la cooperazione nazionale e internazionale e stabilire norme giuridiche minime che guidino gli Stati nelle rispettive legislazioni nazionali, per promuovere e migliorare la protezione dell’ambiente.
Così il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa (composto dai Ministri degli Affari esteri di tutti gli Stati membri o dai loro delegati permanenti a Strasburgo= ha adottato un trattato fondamentale e in pochi lo sanno: la Convenzione sulla protezione dell’ambiente attraverso il diritto penale, che definisce e criminalizza un’ampia gamma di gravi reati ambientali.
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58 articoli che consentiranno agli Stati di perseguire comportamenti che causano disastri ambientali “paragonabili all’ecocidio”. È ora aperta alla firma ed entrerà in vigore una volta ratificata da almeno 10 Stati, tra cui 8 membri
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