Il collasso del campo magnetico ha favorito lo sviluppo della vita 590 milioni di anni fa
La virtuale assenza dello scudo magnetico che ci protegge dal vento solare e dai raggi cosmici potrebbe aver provocato un’esplosione di biodiversità.
Tra 591 e 565 milioni di anni fa, quando sulla Terra erano appena emerse le prime forme di vita complessa, il campo magnetico del nostro pianeta si indebolì talmente tanto da essere sul punto di scomparire. Ma ciò, invece di essere una catastrofe per quelle creature, esposte alle dannose radiazioni solari e spaziali, coincise con un aumento significativo dei livelli di ossigeno nell’atmosfera e negli oceani, che a sua volta contribuì alla rapida diversificazione di quella fauna primitiva. In altre parole, il collasso del nostro scudo magnetico avrebbe potuto essere, a quel tempo, benefico per la vita. Ma come è stato possibile? Secondo uno studio recentemente pubblicato su ‘Nature Communications Earth & Environment‘ da un team internazionale di ricercatori coordinati dall’Università di Rochester, a New York, quel debole campo magnetico, consentendo a più idrogeno di fuoriuscire nello spazio, avrebbe potuto facilitare l’aumento dei livelli di ossigeno atmosferico, che diedero un forte impulso all’evoluzione.
Fauna ediacarana
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