I teschi ricoperti di gesso nel Neolitico: un mistero millenario

Durante il Neolitico, gli abitanti del Medio Oriente ricoprivano di gesso i teschi dei defunti, creando maschere colorate e ornamenti. Un recente studio ha rivelato nuovi dettagli su questa pratica secolare.
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Durante il Neolitico, gli abitanti del Medio Oriente ricoprivano di gesso i teschi dei defunti, creando maschere colorate e ornamenti. Un recente studio ha rivelato nuovi dettagli su questa pratica secolare.

Il famoso Teschio di Gerico includeva conchiglie come occhi. (Zunkir via Wikimedia Commons (CC BY-SA 4.0))

Circa 9.000 anni fa, durante quello che è conosciuto come il Neolitico Pre-Ceramico, gli antichi abitanti del Medio Oriente svilupparono l’insolita abitudine di ricoprire di gesso i teschi dei loro morti. Spesso, questi teschi rivestiti venivano poi decorati con pigmenti colorati e altri ornamenti per renderli più simili alla vita, anche se gli storici non sono sicuri del perché e del come questa strana pratica sia nata.

I primi teschi neolitici ricoperti di gesso furono scoperti nella città palestinese di Gerico nel 1953 dall’archeologa Kathleen Kenyon. Rivestiti di maschere di gesso colorato, questi resti avevano anche conchiglie inserite nelle cavità degli occhi, presumibilmente nel tentativo di ricreare gli occhi dei proprietari originali dei teschi.

Sono stati trovati esempi simili in siti approssimativamente contemporanei in tutto il Levante e l’Anatolia, anche


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