Guerra in Israele: il prezzo più alto lo pagano (ancora) i bambini

Abbiamo parlato con Jason Lee, direttore di Save the Children nei Territori occupati, e che al momento si trova a Gerusalemme

«Il numero delle vittime civili sia a Gaza che in Israele continua a crescere, e non è chiaro quanti bambini siano stati uccisi e feriti finora. Al 9 ottobre, 91 bambini palestinesi sono stati uccisi a Gaza e tre in Cisgiordania. Ad oggi non abbiamo un dato certo sui bambini israeliani uccisi. Con la violenza in corso, si prevede che i numeri aumenteranno. Per i bambini di tutta la regione, ciò riporterà alla mente ricordi traumatici di precedenti escalation di violenza. Alcuni di questi ricordi sono freschi. Lo scorso maggio l’Onu ha segnalato la morte di almeno 33 palestinesi, tra cui sei bambini, e il ferimento di 190 palestinesi, tra cui 64 bambini, in soli cinque giorni di scorsi. Almeno un israeliano è stato ucciso e 40 persone sono state ferite».

Cosa state facendo per rispondere all’emergenza?

«La violenza in questo contesto non è una novità e siamo pronti a rispondere all’impatto sui bambini e sulle loro famiglie. La situazione è in


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