Giorgia Meloni insieme all’avvocato Erich Grimaldi davanti al Ministero della Salute

“Con voi non possono sostenere ciò che sostengono con noi, cioè che siamo degli ‘irresponsabili’ e dei ‘terrapiattisti’, perché continuiamo a fare domande su cose che sono sensate”.

Io non sono un medico, ma molte delle persone che ho incontrato questa mattina alla manifestazione davanti al Ministero della Salute lo sono.

Loro hanno dimostrato sul campo che si può, con una terapia domiciliare fatta bene, impedire che le persone arrivino in terapia intensiva in ospedale.

Non riesco a capire, a questo punto, quale ragione ci sia da parte di Speranza e del Ministero per non ascoltarli.

Mi sembra ci sia solo un blocco ideologico perché non si vuole parlare delle cure domiciliari.

Un Ministro ha il dovere, di fronte ad un movimento composto da migliaia di medici, di coinvolgerli e di approfondire.

meloni terapia domiciliare

Così la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, partecipando alla manifestazione organizzata dal gruppo terapie domiciliari Covid-19, davanti al ministero della Salute.

“Trovo scandaloso che il Senato, all’unanimità, ha approvato una mozione per approfondire il tema delle terapie domiciliari e avanzare un protocollo serio – aggiunge -, ma nessuno ha ascoltato noi di FdI né ha ascoltato voi.

E a settembre-ottobre rischiamo di avere nuovamente questo problema”, perché “con la ripartenza dell’anno scolastico la situazione peggiorerà”, continua Meloni.

Bisogna raccontare “che c’è un altro mondo, che è stato cancellato e non si capisce il perché – continua la leader di FdI -, finché Speranza non ci spiega i motivi con delle evidenze scientifiche chiare, perché ci siamo stancati di fare i ‘terrapiattisti’”.

Per concludere la leader di FdI Giorgia Meloni alla manifestazione del gruppo “Terapia domiciliare” sotto al ministero della Salute: «Basta con le limitazioni della libertà senza alcuna evidenza scientifica, a settembre ripartiranno i contagi perché nulla è stato fatto per mettere in sicurezza scuole e mezzi pubblici. La campagna vaccinale è importante ma non risolve da sola il problema»

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L’Unione per le Cure, i Diritti e le Libertà, associazione di cittadini a sostegno del Comitato Cura Domiciliare Covid-19, in occasione della consegna al Ministro della Salute, Roberto Speranza delle quasi 30 mila sottoscrizioni di cittadini alla petizione per ottenere l’adozione dello schema terapeutico del comitato nelle linee guida del Ministero della Salute e per ottenere la partecipazione dei medici che hanno agito sul campo ai tavoli di lavoro per la revisione dei protocolli di cura domiciliare precoce, ha incontrato alcuni dirigenti del Ministero della Salute, in particolare della direzione generale di prevenzione e dell’ufficio di gabinetto. Il Presidente Ucdl Erich Grimaldi ha relazionato i dirigenti circa il lavoro dei medici che da oltre sedici mesi assistono i malati covid utilizzando uno schema terapeutico diverso da quello licenziato dal Ministero e chiesto ancora una volta di coinvolgerli nella strenua battaglia al Covid.
A sostenere le istanze di Ucdl, all’ingresso del Ministero sono arrivati migliaia di cittadini, alcuni di loro guariti dal Covid grazie al lavoro dei medici del Comitato Cura Domiciliare Covid-19.
Sempre per sostenere la battaglia per le cure precoci e domiciliari, è intervenuta spontaneamente, a seguito dell’invito rivolto a tutte le forze politiche, anche l’onorevole Giorgia Meloni, la quale si è detta stupita del mancato dialogo con coloro che hanno lavorato senza sosta e come volontari per supportare la cittadinanza a partire dalla prima ondata.
“Abbiamo spiegato ai dirigenti ministeriali quanto sia importante il lavoro svolto sul territorio dai nostri medici”, ha spiegato il presidente Erich Grimaldi, “il nostro Consiglio Scientifico consegnerà al Ministero una relazione dettagliata entro le prossime 48 ore, e poi torneremo negli uffici ministeriali la prossima settimana, mi auguro per avviare finalmente la collaborazione tra il Dipartimento di Prevenzione e i medici del Comitato, fino ad oggi impedita senza una comprensibile ragione”.
“Quanto accaduto oggi lo dobbiamo a tutti i medici, ai volontari e soprattutto al presidente Grimaldi che non ha mai mollato”, ha dichiarato Valentina Rigano, portavoce Ucdl, “veder riconosciuto il lavoro di oltre un anno sarebbe una vittoria per tutti i cittadini italiani oltre che dare seguito al voto del Senato dello scorso 8 aprile”.

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