
Ftalati nell’olio di oliva: il nuovo test promuove Costa D’Oro, Carapelli bio e anche Monini (ma con qualche criticità di troppo)
L’olio extravergine d’oliva è uno degli alimenti principali della dieta mediterranea, noto per le sue proprietà benefiche, ma la qualità del prodotto in commercio non è sempre all’altezza delle aspettative. Lo dimostra un test comparativo condotto dalla rivista francese 60 Millions de Consommateurs, che ha analizzato 22 oli extravergini venduti nei supermercati francesi, sia convenzionali...
Ossidazione e contaminanti (tra cui ftalati): un nuovo test francese ha messo alla prova 22 bottiglie di olio extravergine d’oliva, e i risultati non sono rassicuranti. Alcune marche italiane, però, escono bene dal test
L’olio extravergine d’oliva è uno degli alimenti principali della dieta mediterranea, noto per le sue proprietà benefiche, ma la qualità del prodotto in commercio non è sempre all’altezza delle aspettative. Lo dimostra un test comparativo condotto dalla rivista francese 60 Millions de Consommateurs, che ha analizzato 22 oli extravergini venduti nei supermercati francesi, sia convenzionali che biologici.
L’indagine, condotta da un laboratorio indipendente, ha riscontrato almeno un contaminante in tutti i campioni analizzati. I problemi principali? Presenza di ftalati, tracce di idrocarburi e indici di ossidazione preoccupanti.
I risultati del test
Uno degli aspetti più allarmanti del test riguarda la presenza diffusa di plastificanti (in particolare ftalati), composti riconosciuti come interferenti endocrini e potenzialmente tossici per la riproduzione. Anche gli oli biologici non ne sono esenti.
Solo una marca, Puget (francese), contiene un unico plastificante in quantità molto bassa (0,2 mg/kg), ma
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