Estate 2022: pronto per le vacanze vintage? La mitica Costa Smeralda negli Anni ’90

I chiassosi Anni Ottanta lasciano il posto ai 90 in cui la vacanza si declina al plurale tra la settimana bianca invernale e il viaggio all’estero in primavera e/o autunno. E in estate? Il sogno della Sardegna da vip.

I chiassosi Anni Ottanta lasciano tracce evidenti di un edonismo oramai acquisito negli italiani le cui giovani generazioni hanno genitori nati già dopo la fine del dopoguerra. Villeggiatura un retaggio, vacanza declinata al plurale, in quanto è divenuta un must la settimana bianca invernale così come il viaggio all’estero in primavera e/o autunno, la vacanza estiva predilige mete atte a poter dire, di ritorno a casa, quando si riprende il lifestyle dell’aperitivo serale in città, «io c’ero e pensa te, si ballava nella discoteca dove c’erano anche…» e qui, se non vero comunque verosimile, i nomi di qualche vip. Così, con queste connotazioni edonistiche vedono la luce, quando il secolo e il millennio volgono al termine, i compositi Anni Novanta.

Il mito della Costa Smeralda

E il luogo migliore per anelare a condividere nightlife con qualche vip è la Sardegna, e per essa la Costa Smeralda. C’è Tangentopoli e c’è anche la Costa Smeralda! Viavai di aerotaxi, di aerei privati e stazionamento nelle splendide baie, di yacht tra i più lussuosi al mondo. Da un tramonto all’alba, stante capienza di portafoglio, spendere meno di qualche migliaio di euro tra aperitivo, cena e discoteca era comportamento disdicevole.
Dopo il lockdown e con la guerra in corso, lo scenario è in mutamento. Gradualmente, il vacanziero si riappropria della strabiliante bellezza del mare e ritara i suoi ritmi in modo da goderne.

In Sardegna oggi: sosta all’Hotel Golden Gate

E l’estate 2022 in Sardegna? Se c’è costa, sia consentita l’ovvietà, c’è entroterra. E se parliamo di Costa Smeralda, allora individuiamo nell’affascinante Gallura il degno entroterra, con la bellezza selvaggia del Monte Limbara. Alle pendici del Monte Limbara, contornato dalla macchia mediterranea c’è struttura assolutamente da visitare: Hotel Golden Gate. Solo 10 stanze e un ristorante che merita il viaggio, merita la sosta. Insomma, è il d&b Golden Gate, dove d&b sta per dinner & bed: si viene per deliziarsi con cena memorabile e si sta qualche giorno per apprezzare la Sardegna vera.

Estate 2022: pronto per le vacanze vintage? La mitica Costa Smeralda negli Anni '90

 

Lo chef è Gianfranco Pulina, al governo di affiatata e abile brigata. Filiera corta e, per quanto riguarda l’orto, ben meno che km zero! Non si può non cominciare la sontuosa cena due antipasti di mare: la zuppetta di cozze e arselle, semplicemente squisita, e a seguire la memorabile pescatrice alla catalana che altrove potrebbe addirittura costituire piatto unico. Il primo piatto, stante prezioso consiglio, sono gli spaghetti alla bottarga. Il secondo, praticamente il mare portato a tavola, è la spigola alla vernaccia. Non si rinuncia ad altra eccellente proposta: i calamari ripieni gratinati. A suggello di tale sorprendente cena, un dessert squisito e originale: il raviolo gallurese fritto con pompìa di Siniscola e il suo miele. La pompìa è un tipico agrume, molto somigliante al limone, dell’area intorno a Siniscola. Ottimo anche il servizio al calice: vini bene abbinati e correttamente serviti.

Petra Segreta Resort, il Fuoco Sacro della Sardegna

In Sardegna ci si arriva in aereo oppure in nave. In entrambi i casi, se l’area individuata è il cappuccio nordoccidentale, l’approdo, o dal cielo o dal mare, è la vivace e bella Olbia.

Nell’elegante e non chiassosa località San Pantaleo, amministrativamente frazione del comune di Olbia, il posto giusto è il Petra Segreta Resort, poche camere con vista sul mare azzurro dell’arcipelago di La Maddalena. Siamo a 20 km dall’aeroporto e a 12 km dal porto e quindi dal centro della città di Olbia.

Estate 2022: pronto per le vacanze vintage? La mitica Costa Smeralda negli Anni '90

 

Il ristorante Il Fuoco Sacro, executive chef e patron Luigi Bergeretto, rende il resort anche un d&b, per quanto eccellente sono sia la cucina che il servizio di sala. Tra i primi: Risotto allo zafferano, peperone e animelle di vitello.

Qualora l’impeto dei marosi fosse perdurante e comunque si avesse desiderio di terra e non di mare: Porcetto, verza e spezie. Due i menu degustazione: Intensamente al Fuoco sacro; Fuori campo.

Gabbiano Azzurro, lusso dal gusto contemporaneo

Ci si allontana di poco e si va verso l’altro porto, quello di Golfo Aranci, una penisola fatata. Questo territorio incontaminato comprende la riserva naturale di Capo Figari e dell’isola di Figarolo, l’area marina protetta delle isole Tavolara e Molara. Nel suo splendido mare vivono i delfini tursiopi.

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Si alloggia al Gabbiano Azzurro hotel & suites, splendida la vista sul mare di Golfo Aranci e sull’isola di Tavolara. Il Gabbiano Azzurro hotel & suites è gestito da Sergio Datome e suo fratello Marco, insieme alla moglie di Sergio, Antonella, e al loro figlio Tullio. La famiglia Datome sa bene che una struttura alberghiera di così alto standing abilita la tensione al miglioramento continuo. Ne consegue che di recente l’offering ricettivo include suite di lusso dal gusto contemporaneo e una nuovissima area solarium sul tetto dell’hotel.

L’edificio principale dell’hotel dispone di una piscina a sfioro di acqua salata, un ampio salone luminoso, un american bar, ristoranti, sala massaggi, multigym e sala lettura. Le aree comuni sono abbellite da splendide sculture in ceramica, tessuti sardi, opere d’arte uniche e libri d’arte e storia locale.

Non può non esserci, a fronte di tale pregevole e prestigiosa componente “bed”, un’altrettanta pregevole e squisita componente “dinner”. E difatti, si cena al Blú Restaurant. Lo chef Daniele Sechi lavora benissimo i prodotti locali frutto di maestria artigianale e sa valorizzare quanto il pescato locale propone di giorno in giorno. I prodotti sono selezionati per autenticità territoriale ed eccellenza qualitativa, favorendo le materie prime sarde e comunque scegliendo sempre un prodotto Made in Italy. Memorabile, già da sola a valere la cena, la Fregula nera con scampi, gamberi e ortaggi. Nell’appropriato calice, inappuntabile il servizio di sala, un sorprendente Torbato by Cantina Parpinello di Alghero. Tutte molto buone le portate successive.

 

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