“È il meno utilizzato in Europa”, ecco perché il rigassificatore di Piombino è inutile
Il calo della domanda di gas sta mettendo in discussione la narrativa secondo cui l’Europa avrebbe bisogno di più infrastrutture GNL per raggiungere i suoi obiettivi di sicurezza energetica. I dati dimostrano che non è così
In Europa si insiste con la costruzione delle infrastrutture per importare GNL nonostante l’appiattimento delle importazioni e le riduzioni delle previsioni sulla domanda di gas.
È quanto evidenziato dall’Explore IEEFA’s European LNG Tracker dell’Institute for Energy Economics and Financial Analysis (IEEFA) che esamina le politiche del mercato energetico e ora sottolinea come il gap tra la capacità di gas naturale liquefatto e la domanda europea continui ad ampliarsi.
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Dall’inizio del 2022, dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, l’Europa ha aggiunto 6 nuovi terminal GNL, mentre uno in Francia è stato ampliato, intanto il consumo di GNL è aumentato finora solo di 4,8 bcm, in calo rispetto all’aumento di 46,2 bcm nello stesso periodo del 2022.
I nuovi terminal sono in Italia, Paesi Bassi, Germania e
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