Dumping oceanico: il lato più oscuro dell’inquinamento oceanico (di cui nessuno parla)
Fino agli anni ’70, le aziende di tutto il mondo utilizzavano l’oceano come discarica per i rifiuti generati dalle loro produzioni. E ora? Si tratta di una pratica che, sì, in qualche modo è stata regolamentata, ma che comunque rimane più attuale che mai (e illecita), con effetti più che devastanti. È il dumping oceanico...
Il dumping oceanico sta distruggendo il nostro ecosistema marino e nessuno ne parla. Eppure, lo scarico illecito e diretto di sostanze inquinanti nell’oceano da industrie, navi o impianti di depurazione non può più passare inosservato
©dmitry16/123rf
Fino agli anni ’70, le aziende di tutto il mondo utilizzavano l’oceano come discarica per i rifiuti generati dalle loro produzioni. E ora? Si tratta di una pratica che, sì, in qualche modo è stata regolamentata, ma che comunque rimane più attuale che mai (e illecita), con effetti più che devastanti. È il dumping oceanico e quasi nessuno lo conosce.
L’etimologia è semplice: “to dump” in inglese significa scaricare e se commercialmente “dumping” indica la pratica per cui le grandi imprese introducono nel mercato europeo dei prodotti a un prezzo molto inferiore rispetto a quello di mercato (grazie alla presenza di sussidi statali alle imprese nel Paese di origine), dal punto di vista ambientale “dumping” significa tutt’altro.
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Le varie forme di
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