
Dimenticate ramoscelli ed erba, gli uccelli ora costruiscono i nidi con la plastica (degli anni ’90)
Mascherine che risalgono al Covid del 2020, un involucro di cioccolato del 1994 e una scatola di hamburger in polistirolo vecchia di 30 anni: i nidi delle folaghe eurasiatiche di Amsterdam sono costruiti utilizzando residui di plastica
Residui plastici e altri rifiuti dispersi nell’ambiente al posto di piccoli rami: che gli uccelli di tutto il mondo debbano ormai fare affidamento a frammenti di plastica o a vecchi imballaggi per costruirsi i nidi è oramai cosa tristemente risaputa. Ma le immagini che arrivano da Amsterdam sono davvero sconcertanti.
Questo è quanto racconta un nuovo studio da cui emerge con chiarezza come la plastica sia ormai una parte integrante anche della vita degli altri animali.
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Sotto la lente di ingrandimento le folaghe eurasiatiche (Fulica atra), che sono solite costruire i loro nidi in riva al mare da zero ogni anno utilizzando materiali naturali e biodegradabili come giunchi, canne e foglie. Ma nel trafficato centro di Amsterdam e lungo i
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