
Dalle compagnie petrolifere alle generazioni future, chi sono i vincitori e i vinti della COP28
Finiti i giorni in cui le prime pagine si sono tutte concentrate sull’accordo definito “storico” sul Global Stocktake, ci comincia a fare qualche rapido calcolo. Dopo la promessa di finanziamenti al fondo loss and damage fatta il primissimo giorno di lavori della COP28, il Global Stocktake finale segna sì la fine per i combustibili fossili,...
Dopo tre decenni di colloqui sul clima, il dato acclamato e confermato sembra certo: la necessità di “abbandonare i combustibili fossili”. Tuttavia, gli analisti e gli scienziati non escono del tutto vittoriorsi da questa COP28, perché nel testo finale non c’è un obbligo chiaro o un calendario rigido per raggiungere l’obiettivo di “transitioning away”
©COP28UAE
Finiti i giorni in cui le prime pagine si sono tutte concentrate sull’accordo definito “storico” sul Global Stocktake, ci comincia a fare qualche rapido calcolo. Dopo la promessa di finanziamenti al fondo loss and damage fatta il primissimo giorno di lavori della COP28, il Global Stocktake finale segna sì la fine per i combustibili fossili, ma avrebbe parecchi limiti.
La necessità di “allontanarsi” dai combustibili fossili può essere stata riconosciuta, ma per molti non è sufficiente, tanto che sul tavolo della Conferenza di Dubai c’erano altri temi utili alla strategia globale di contrasto alla crisi climatica e, in molti casi, le trattative sono andate peggio del previsto.
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