Dal referto medico alla camera in hotel: tutte le accuse al regista Paul Haggis

di Angela Balenzano

Ostuni, il premio Oscar ai domiciliari per violenza sessuale. Il legale: è pronto a rispondere su ogni cosa. La Procura ha chiesto l’incidente probatorio

Ostuni (Brindisi) — Respingerà tutte le accuse che gli sono state contestate. Il regista e sceneggiatore canadese premio Oscar, il 69enne Paul Haggis è da domenica in stato di fermo ad Ostuni, in provincia di Brindisi, per violenza sessuale e lesioni aggravate nei confronti di una ragazza inglese di 30 anni: è intenzionato a rispondere alle domande del gip in sede di interrogatorio di garanzia che dovrebbe essere fissato entro giovedì. Ad Ostuni con lui ci sono la figlia e i nipoti.

Nel decreto di fermo, oltre agli esiti delle indagini, sono contenute le rivelazioni choc della vittima che ha detto «di essere stata violentata per giorni in una stanza dell’hotel» e le conclusioni dei magistrati che ritengono credibile il suo racconto. Intanto la Procura di Brindisi sta provvedendo a tradurre tutti gli atti dell’inchiesta in lingua inglese. «Haggis ha sin da subito dichiarato di essere del tutto innocente — ha spiegato il difensore del regista, Michele Laforgia — e di auspicare la massima celerità di tutti gli accertamenti necessari a chiarire la vicenda. Attualmente Haggis — ha detto ancora l’avvocato — è a Ostuni (in una masseria, ndr) presso il suo domicilio, in stato di fermo. Siamo in attesa di essere convocati dal giudice per le indagini preliminari per l’interrogatorio di garanzia e per rendere la nostra versione dei fatti». La Procura ha chiesto, oltre all’applicazione della misura cautelare, un incidente probatorio per cristallizzare le dichiarazioni della ragazza. Il regista canadese (già in passato aveva dovuto difendersi da accuse simili e negli Stati Uniti è tuttora in corso una causa civile dopo la denuncia dell’addetta stampa Haleigh Breest) si trovava a Ostuni perché avrebbe dovuto partecipare all’Allora Fest, il festival internazionale del cinema in programma fino al 26 giugno.

Gli atti dell’inchiesta avviata dalla Procura brindisina sono stati al momento secretati: sulla vicenda c’è una grande attenzione mediatica anche internazionale ed è questa forse la ragione per la quale gli inquirenti hanno lasciato trapelare pochissime informazioni. Le indagini sono basate sulla denuncia della donna inglese, che risale a circa una settimana fa: ha raccontato di aver subito abusi sessuali da parte dello sceneggiatore premio Oscar in un bed and breakfast di Ostuni, abusi che le avrebbero procurato anche lesioni (il referto medico è fra le carte dell’accusa). Il sopralluogo degli investigatori nella camera avrebbe confermato le parole della donna. In quella stessa camera, però, lei ha lasciato un biglietto d’amore. Per dimostrare l’innocenza di Haggis la difesa sta ricostruendo attimo per attimo quelle tre giornate anche raccogliendo i messaggi che i due si sarebbero scambiati.

Stando alla ricostruzione della polizia, i due si erano conosciuti alcuni mesi fa in occasione di un altro evento e la donna si era proposta di lavorare con lui. Poi l’incontro in Puglia. La trentenne ha rivelato agli inquirenti che mercoledì scorso, il regista l’aveva accompagnata in aeroporto a Brindisi (fatto confermato dalle telecamere dell’aeroporto) lasciandola lì «in evidente stato confusionale». È stata notata da un assistente di volo e dalla polizia di frontiera che l’hanno soccorsa e poi accompagnata in ospedale a Brindisi dove i medici avrebbero confermato gli abusi. A quel punto la ragazza ha formalizzato la denuncia in Questura.

Dal referto medico alla camera in hotel: tutte le accuse al regista Paul Haggis

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