Cybersicurezza, perché puntare su innovazione e Made in Italy
La cybersicurezza rappresenta ormai un settore strategico, divenuto centrale con la digitalizzazione dei sistemi che caratterizza questa fase storica. È essenziale, tanto per gli Stati quanto per le aziende e i singoli cittadini, disporre di tecnologie in grado di far fronte ad eventuali attacchi malevoli. La sicurezza, insomma, rappresenta oggi un punto fermo per ogni […]
La cybersicurezza rappresenta ormai un settore strategico, divenuto centrale con la digitalizzazione dei sistemi che caratterizza questa fase storica. È essenziale, tanto per gli Stati quanto per le aziende e i singoli cittadini, disporre di tecnologie in grado di far fronte ad eventuali attacchi malevoli. La sicurezza, insomma, rappresenta oggi un punto fermo per ogni politica di sviluppo. Occorre, pertanto, impegnare risorse e professionalità e puntare con sempre maggiore decisione sul Made in Italy, aumentando gli investimenti nei diversi settori di eccellenza, creando i presupposti per una più ampia innovazione tecnologica, avviando progettualità capaci di indirizzare verso una sana trasformazione digitale, security driven.
La cybersicurezza, infatti, può rappresentare un valido elemento di innovazione per il settore industriale ed in particolare del Made in Italy. La strategia migliore è quella di sviluppare prodotti industriali con un approccio commerciale a carattere internazionale. Il motivo è semplice: in Italia svolgiamo molta ricerca, anche innovativa, ma tanti brevetti restano chiusi nei cassetti delle università e molte start up incontrano lungo la loro strada infinite difficoltà burocratiche e finanziarie. Servono allora competenze e allo stesso tempo incubatori italiani, perché anche le nostre aziende sono spesso partecipate da fondi stranieri, con interessi certamente diversi rispetto alla strategia politica e di sicurezza nazionale.
Sì al golden power
Uno strumento che, a mio parere, può risultare utile in questa prospettiva è il golden power sulle aziende italiane di cybersecurity, per bloccarne – ove possibile – la vendita a soggetti esteri o almeno mitigarne la portata. Il tema è stato affrontato in questi giorni da Adolfo Urso, neo ministro delle Imprese e del Made in Italy, l’ex ministero dello Sviluppo economico. Secondo Urso, considerata anche l’attuale difficile congiuntura economica, con la recessione a un passo, bisogna focalizzarsi sul
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