
Cracker: tracce di pesticidi e zero fibre nei marchi più popolari (Gran Pavesi e Tuc i peggiori del test svizzero)
Pratici, croccanti e versatili: i cracker rappresentano uno degli snack più diffusi sulle nostre tavole. Che sia per uno spuntino veloce o per accompagnare un aperitivo, questi prodotti hanno conquistato un posto fisso nei carrelli della spesa degli italiani. Ma cosa si nasconde dietro quella croccantezza così invitante? La rivista svizzera K-Tipp ha condotto un’analisi...
Un recente test della rivista svizzera K-Tipp rivela differenze sostanziali tra 12 marche di cracker. Solo 4 prodotti ottengono valutazione positiva, mentre i marchi più noti deludono. Tuc e Gran Pavesi chiudono la classifica per alto contenuto di grassi, presenza di acrilammide e residui di pesticidi. I cracker integrali risultano più sani e ricchi di fibre rispetto a quelli di farina bianca. Lo studio offre una guida per scelte d’acquisto più consapevoli.
Pratici, croccanti e versatili: i cracker rappresentano uno degli snack più diffusi sulle nostre tavole. Che sia per uno spuntino veloce o per accompagnare un aperitivo, questi prodotti hanno conquistato un posto fisso nei carrelli della spesa degli italiani. Ma cosa si nasconde dietro quella croccantezza così invitante?
La rivista svizzera K-Tipp ha condotto un’analisi approfondita su 12 varietà di cracker a base di cereali, rivelando differenze sostanziali che potrebbero sorprendere molti consumatori.
Il test
L’indagine è stata affidata al rinomato laboratorio alimentare Dr. Wirts + Partner di Kiel (Germania), che ha esaminato i prodotti secondo parametri specifici:
Contenuto di fibre alimentari: utilizzando
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