Costi energetici nascosti della riproduzione animale
Studio rivela che i costi energetici indiretti superano quelli diretti nella riproduzione animale, con implicazioni evolutive e ambientali.
Il cervo dalla coda bianca investe più energia indiretta nella crescita dei propri cuccioli rispetto a qualsiasi altra specie nello studio. (Tony Campbell/Shutterstock.com)
La riproduzione richiede una grande quantità di energia, indipendentemente dalla specie coinvolta. Per decenni, i biologi hanno concentrato la loro attenzione sui costi diretti, trascurando o sottovalutando i costi indiretti, che ora emergono come significativamente più elevati. Durante la crescita di un bambino o di un uovo, la madre deve sostenere un costo energetico per la formazione degli organi e dei tessuti, da qui il detto “mangiare per due”. Questo è il cosiddetto costo diretto, a differenza del costo indiretto rappresentato dall’aumento del metabolismo associato alla gravidanza.
Secondo un nuovo studio condotto da Samuel Ginther dell’Università di Monash, i costi diretti sono stati stimati in modo accurato, ma quelli indiretti sono stati ampiamente sottovalutati o addirittura ignorati. Le stime meccanicistiche considerano i costi indiretti trascurabili, variando dal 5 al 25 percento del totale dell’energia spesa per la
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