
Cos’è questa storia delle scimmie infette e pericolose per l’uomo (e perché c’entra la sperimentazione sugli animali)
Sono migliaia i primati che vengono importati ogni anno negli Stati Uniti dai Paesi stranieri. Uno tra questi è la Cambogia, ultimamente al centro dei riflettori dopo che delle scimmie provenienti da questi territori trasportate negli States sarebbero risultate infette, rappresentando un elevato rischio per l’essere umano. I Centers for Disease Control and Prevention (CDC), centri...
Alcune scimmie importate negli Stati Uniti sono risultate infette da pericolosi batteri e tutto è collegato al commercio internazionale di animali destinati alla sperimentazione e al modo in cui le richieste hanno spinto il contrabbando, strappando molti primati a rischio estinzione dal loro habitat
Sono migliaia i primati che vengono importati ogni anno negli Stati Uniti dai Paesi stranieri. Uno tra questi è la Cambogia, ultimamente al centro dei riflettori dopo che delle scimmie provenienti da questi territori trasportate negli States sarebbero risultate infette, rappresentando un elevato rischio per l’essere umano.
I Centers for Disease Control and Prevention (CDC), centri di prevenzione delle patologie, avrebbero riscontrato infatti agenti patogeni mortali, batteri zoonotici e virus. Tra questi il batterio Burkholderia pseudomallei, “l’agente eziologico della melioidosi, una patologia infettiva diffusa soprattutto a livello delle latitudini tropicali tra 20° Nord e 20° Sud, che comprendono l’Asia sudorientale e l’Australia settentrionale e casi documentati anche in Madagascar e in alcuni stati dell’America centrale e meridionale” spiegano i microbiologi.
Non è difficile immaginare come questo batterio sia stato introdotto negli Stati Uniti ossia attraverso il
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