Come nasce un processore Intel. La storia di Raptor Lake

Ci troviamo a sud est di Tel Aviv, e poco più a sud c’è la striscia di Gaza. Siamo a Kiryat Gat e davanti a noi c’è Fab28, uno dei più grossi stabilimenti del mondo per la produzione di processori per computer. Dal luogo in cui inizia il nostro affascinante viaggio nella storia di un processore, si conclude quello è il lungo percorso, durato quasi 30 mesi, che trasforma una semplice idea e una manciata di sabbia in uno dei prodotti più complessi e potenti mai realizzati dall’uomo. Questa non è solo una storia legata alla tecnologia e all’innovazione, ma è anche una storia fatta di persone, di passione e di determinazione.

La storia di Intel in Israele inizia nel 1974, quando venne inaugurato il primo design center ad Haifa. Perché Israele? Dobbiamo tornare indietro nel tempo e arrivare al 1970, quando l’inflazione galoppante e la crisi economica spinse molti giovani laureati nelle università israeliane ad emigrare negli States, per cercare fortuna tra le startup della Silicon Valley. A Santa Clara, dove Intel aveva il suo quartier generale, il lavoro fatto dagli immigrati israeliani lasciò il segno: erano veloci, svegli, e avevano un talento eccezionale nel campo dei circuiti integrati. C’era già un celebre precedente: nel 1970 Dov Frohman, un giovane ingegnere che lavorava nella sede di Intel a Mountain View, inventò la EPROM (erasable programmable read only memory) e cambiò radicalmente il mondo dei computer. Era nato ad Amsterdam, ma era tornato nel paese di origine e aveva conseguito una laurea in computer scienze presso l’Università di Haifa.

I “magnifici 5” dell’IDC di Haifa: da sinistra in alto Tom Innes, Yossi Manheim, Amos Vilna’ey; sotto da destra Rafi Nave e Asher Kaminker

Intel decise così di aprire nel 1974 il suo

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