Svolta in Spagna: il piano per trattare il Covid come una comune influenza
La Spagna è il primo Stato Ue a cambiare la visione della pandemia: basta con la conta di contagi e ospedalizzazioni. “La tratteremo come un’influenza comune”.
La Spagna è il primo Stato Ue a cambiare la visione della pandemia: basta con la conta di contagi e ospedalizzazioni. “La tratteremo come un’influenza comune”.
Scoccerà a molti in Italia quanto sta accadendo nel Regno Unito, dove Boris Johnson ha scelto di non imporre clamorose e discriminatorie restrizioni e ora la strategia sta pagando.
Albert Bourla al manager di Goldman Sachs: «La protezione ormai dura pochissimi mesi. E stanno già emergendo altre varianti».
Sono migliaia le persone che oggi, 2 gennaio, si sono riunite ad Amsterdam per sfidare il divieto di assembramenti e le norme anti Covid.
Tra musica kitch, atmosfere anni ’80 e battute sguaiate che mettono in risalto gli stereotipi italiani, torna lo show russo di Ivan Urgant dedicato all’Italia. Tra gli ospiti Fedez, Al Bano, Toto Cutugno e i Ricchi e Poveri.
E così arretramento dopo arretramento, cessione dopo cessione, i cittadini hanno consentito allo Stato e alle multinazionali di sottrarre loro ogni giorno un pezzo di libertà e un diritto in più.
Genitori martellati dalla propaganda. La confessione: i bimbi ricoverati sono con il covid, non per il covid.
Il rapporto del Robert Koch Institute pubblicato in data 30 dicembre 2021 afferma che il 95,58% dei casi di Omicron in Germania è completamente vaccinato (il 28% di quelli aveva un “richiamo”), solo il 4,42% non è vaccinato.
Negli Stati Uniti i vaccinati con due dosi sono fermi al 60%, il 40% quindi della popolazione se ci fosse il Green Pass come da noi non potrebbe salire sulla metropolitana, treno, autobus, entrare in locali pubblici e neanche lavorare…
L’attivista Riccardo Simonetti, ambiasciatore speciale Ue per i diritti Lgbt, si è fatto ritrarre nei panni della Vergine Maria in versione trans. Dopo il tentato bavaglio alle feste e ai nomi cristiani, ecco il Natale politically correct.