Casi in calo da 5 giorni e curva invertita: la ricetta del Regno Unito è quella giusta

Scoccerà a molti in Italia quanto sta accadendo nel Regno Unito, dove Boris Johnson ha scelto di non imporre clamorose e discriminatorie restrizioni e ora la strategia sta pagando.
Infatti i contagi sono in discesa da cinque giorni. Ad ammettere la bontà della via inglese ora ci pensa anche Repubblica: “Da qualche giorno a Londra, la prima città colpita duramente da Omicron in Occidente, e tra le meno vaccinate nel Regno Unito, arrivano dati positivi. Anche a livello nazionale i casi sono scesi per il quinto giorno consecutivo. Ieri 141.472, su 1,8 milioni di tamponi, e 97 morti, ben lontani dalla stima di tremila morti al giorno dell’Imperial College di qualche mese fa”.
È il 18,5% in meno rispetto alla settimana scorsa, il calo più sensibile da novembre scorso, prima dell’arrivo di Omicron. Il ministro dell’Istruzione, Nadhim Zahawi, ha detto ieri: “Spero che saremo il primo Paese dei più industrializzati a mostrare al mondo come si passa da pandemia a endemia”. Le scuole rimarranno aperte “senza alcun dubbio – ha aggiunto – e i test antigenici rimarranno gratis per tutti”. Ora il dottor Nick Davies, della London School of Hygiene and Tropical Medicine, sulle stime catastrofiche di qualche settimana fa, ammette: “Non sapevamo che Omicron fosse meno letale di Delta”.
Altro dato importante: nel Regno Unito, il 61,7% della popolazione vaccinabile (dai 12 anni in su) ha già ricevuto la terza dose, senza obbligo vaccinale, né Green Pass. Non solo. C’è un altro dato positivo: “Anche i ricoveri in ospedale a Londra, dove uno su dieci è stimato essere infetto, stanno scendendo. Se fino a metà dicembre crescevano del 60% sulla settimana precedente, ora sono in calo da fine 2021: se il 29 dicembre erano oltre 500 giornalieri ora sono poco più di 300, con 4mila persone attualmente in cura. Mentre in media in Inghilterra stanno crescendo del 57% sulla settimana precedente, perché Omicron si sta spostando in nuove aree”.
Come in Italia, però, anche nel Regno Unito c’è il problema che in alcuni ospedali la situazione è critica a causa di larga parte del personale sanitario fuori per Covid. Ripetiamolo, dunque: gli ospedali sono in affanno per questo e non perché sono sovraccarichi di no vax ricoverati, come molta stampa italiana ha faziosamente scritto. Ultimo dato dal Regno Unito: ci sono attualmente circa 18.454 ricoverati, di cui 868 in terapia intensiva.
Fonte: Il Paragone.it

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