Categoria Cultura e Lifestyle

Scavano nei bagni del forte romano. Archeologa trova un grosso anello con il sigillo di Marte. La storia del luogo

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Il forte fu sede operativa di truppe ausiliarie romane tra il 112 al 400 circa. All'interno furono erette, in pietra, secondo la diffusa pianta elaborata a Roma per garantire la massima funzionalità degli insediamenti militari, i principia (quartier generale), gli horrea (granai) e gli alloggi dei soldati; cosa insolita per un forte destinato alle truppe ausiliarie, a Banna fu eretta anche una basilica exercitatoria (palestra), come previsto per gli addestramenti invernali.[

Si immergono nella laguna. Trovano sul fondale una preziosa agata incisa romana nei pressi della stanza delle ostriche

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"Un simile ritrovamento avvalora l’ipotesi che si tratti di un sito frequentato da romani benestanti, forse proprio di quella villa che è stata ipotizzata da altri" dice l'Unive . "In ambiente lagunare si tratta di un ritrovamento piuttosto raro, ad oggi abbiamo notizia di altre due gemme preziose ritrovate a Torcello e presso Barena del Vigno", afferma Beltrame.

Scavi e che trovi? Terme romane “intatte” nel sottosuolo. La clamorosa scoperta di “bagni abnormi” accanto alla domus

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Le terme trovate in questi giorni sembrano, come è stato detto durante la conferenza di presentazione, sono "troppo grandi per una dimora privata". E' possibile pensare che la domus fosse utilizzata per importanti ricevimenti? La casa sorse al di là delle prime mura difensive della città ed è strutturata come una tipica domus casa romana, con un cortile centrale circondato da un portico. È la più grande casa romana di Merida, ma i bagni ora scoperti sono assolutamente sovradimensionati rispetto alla reale - pur consistente - grandezza della casa.

Novecento. Il ritorno alla figurazione. Da Sironi a Guttuso. Oltre 60 opere in mostra al Palazzo delle paure

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Un percorso ragionato tra opere di artisti quali Mario Sironi, Carlo Carrà, Giorgio Morandi, Felice Casorati, Arturo Martini, Giacomo Manzù, Mario Mafai, Renato Guttuso e molti altri che, nel periodo tra le due guerre, sostennero il Ritorno all’ordine, ovvero il richiamo alla figurazione senza rinnegare lo spirito delle avanguardie d’inizio secolo di cui erano stati fautori

Un polissoir neolitico trovato dagli archeologi in campagna. A cosa serviva questa pietra? Scavi nei dintorni

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Osservando i segni sulla pietra, gli archeologi ritengono che lo strumento passivo di levigazione possa essere utilizzato in particolar modo per la preparazione delle teste d'ascia, strumenti fondamentali per il disboscamento e, all'occorrenza, armi per la difesa personale. Probabilmente il polissoir fu utilizzato durante il neolitico, quando alcune comunità umane decisero di investire sull'agricoltura e l'allevamento, diventando stanziali.