Categoria Arte

Gli archeologi individuano i resti di un palazzo colonnato romano lungo almeno 24 metri. Sono vestigia del Foro sull’Adriatico?

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Sono stati scoperti anche due incavi frammentari di tali colonnati. Hanno un diametro di oltre 50 cm, il che significa che il portico doveva essere alto almeno 5 metri. Ciò vuol dire che il colonnato apparteneva a un edificio imponente, monumentale. La parte anteriore dello stilobate fu accuratamente lavorata. L'unica possibile spiegazione di questa disposizione è che si trattasse di un portico che fiancheggiava da un lato il foro romano. È stato portato alla luce anche il muro di fondo del portico, realizzato con pietre accuratamente accostate

L’occasione del giorno. Quadro impressionista di Dupuy (1901) all’asta on line. Offerte ferme a 160 euro

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L'autore, allievo di Léon Bonnat, espose ogni anno al Salon des artistes français. Dal 1897 divenne membro della giuria. Le sue opere sono conservate al Musée du Luxembourg e al Petit-Palais, nonché in molti musei di belle arti, tra gli altri, a Filadelfia, Sydney, Pau, Saint-Étienne, Bourges, Vierzon e Roubaix. La tela Le Luxembourg è al Palais du Sénat e Bateliers a Port Henri-Quatre al Petit-Palais. Al Ministero dell'Agricoltura è il pannello decorativo Le Blé e la decorazione del grande soggiorno

Tesori recuperati in questi giorni dal relitto di una nave romana affondata tra Capraia e la Corsica. Trasportava vetri a tonnellate

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Questa nave romana, probabilmente naufragata tra la fine del I e l'inizio del II secolo d.C., si trova ora ad una profondità di circa 350 metri nelle acque italiane, a poche centinaia di metri dalle acque francesi, tra Capo Corsica e l'isola di Capraia. Questo è uno dei rari esempi di una nave che trasporta un carico di diverse tonnellate di blocchi di vetro grezzo e migliaia di vasi di vetro soffiato. L'omogeneità del carico, la quantità di vetro e lo stile degli oggetti suggeriscono che questa fosse una nave proveniente da un porto mediorientale

Indagano una strada misteriosa, piena di leggende, che porta al nulla. E in fondo trovano i resti di un forte romano

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“Nonostante la sua rilevanza, questo sito non è mai stato studiato ed è rimasto ignorato. Ad oggi, non è stato condotto nessuno studio sistematico che abbia cercato di scoprirne l'importanza storica”, afferma Vicente Alejandre, sindaco di Deza e membro del Centro de Estudios Bilbilitanos, anche lui membro del gruppo di ricerca