Batterie al sodio, la chiave per l’indipendenza energetica dell’India (e non solo)
Realizzate con materiali abbondanti e più sostenibili, le batterie al sodio rappresentano un’opportunità per l’India di ridurre la dipendenza dalle importazioni, garantendo sicurezza energetica e una gestione più economica ed efficiente dello stoccaggio
Un recente studio rivela che le batterie al sodio, realizzate con materiali più sostenibili e abbondanti rispetto al litio, potrebbero rappresentare la chiave per ridurre la dipendenza dell’India dalle importazioni e costruire un futuro più green.
Le batterie al sodio (SIB) potrebbero rivoluzionare il panorama energetico mondiale e in particolare quello indiando stando a uno studio pubblicato dal programma bilaterale UK-India ASPIRE, promosso dal Foreign Commonwealth and Development Office (FCDO) del Regno Unito insieme al Ministero dell’Energia e al Ministero delle Energie Nuove e Rinnovabili dell’India. Queste batterie, infatti, rappresentano una soluzione più sostenibile rispetto alle classiche batterie al litio (LIB). Grazie all’abbondanza di materie prime come il cloruro di sodio (il sale), il ferro e il manganese, le SIB potrebbero non solo ridurre l’impatto ambientale, ma anche garantire al Paese un’indipendenza energetica senza precedenti.
L’India, infatti, è già il terzo produttore mondiale
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