Battaglia di Waterloo: archeologi scoprono ‘fossa dell’orrore’

Una nuova scoperta archeologica a Waterloo ha portato alla luce una fossa comune con resti umani e animali, separati da casse di munizioni. Rinvenuti presso l'ex ospedale da campo del Duca di Wellington, i resti includono cavalli uccisi e arti umani amputati, testimoniando le terribili condizioni mediche della battaglia del 1815. Gli archeologi di *Waterloo Uncovered* ritengono che la disposizione della fossa indichi un tentativo di rispettare i morti nonostante la brutalità del conflitto. La battaglia di Waterloo causò decine di migliaia di vittime e segnò la fine dell'era napoleonica.

Una straordinaria scoperta archeologica ha aggiunto nuovi e inquietanti particolari agli orrori già noti della battaglia di Waterloo del 1815. L’associazione britannica Waterloo Uncovered ha scoperto una fossa comune che contiene resti di uomini e animali, separati da una barriera formata da casse di munizioni, rivelando le ferite lasciate dal conflitto.

Gli scavi si sono concentrati presso la fattoria di Mont-Saint-Jean, in Belgio, identificata come il possibile sito dell’ospedale da campo del Duca di Wellington. Qui è emersa una scena scioccante: da un lato della fossa, i resti di un bue e di almeno sette cavalli, alcuni dei quali eliminati con un colpo di moschetto alla testa.

Dall’altro lato, è stato rinvenuto un cumulo di arti umani amputati, con evidenti segni dell’uso della sega chirurgica. Questo macabro ritrovamento corrobora le testimonianze storiche che descrivono gli arti accatastati agli angoli del cortile dell’ospedale da campo, una scena che sottolinea l’orrore delle operazioni chirurgiche dell’epoca. Alcuni anni fa, nello stesso luogo, erano già stati scoperti i resti di un uomo, una delle tante vittime del conflitto.

L’insolita organizzazione della fossa suggerisce un


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