Bansky Diventa una Collezione di NFT su MakersPlace
Continua il sodalizio tra il mondo dell’arte e gli NFT e in particolare con Bansky, l’artista e writer inglese, considerato uno dei maggiori esponenti della street art, la cui vera identità rimane ancora sconosciuta. Scopri gli NFT di Tamadoge.
Le sue opere a sfondo satirico avevano già attirato in passato il mondo della Blockchain. Una sua opera, Morons (White), era stata infatti acquistata da Injective Protocol società specializzata in Blockchain e NFT che, a sua volta, l’aveva acquistata dalla galleria d’arte Taglialatella Galleries per 95mila dollari. L’opera è stata poi trasformata in digitale dopo aver bruciato l’originale. A questo punto l’NFT, che era diventato un’opera digitale unica, è stato venduto per 382mila dollari, corrispondenti al cambio di allora di 229 Ethereum.
Una collezione…. musicale
Non ci saranno invece opere bruciate nella collezione voluta da Austin Wilde, ex writer e produttore discografico che nei primi anni duemila pagò l’artista per realizzare locandine e copertine di dischi. Le opere verranno infatti inserite in una collezione NFT distribuita su MakersPlace, piattaforma specializzata in arte digitale.
I prezzi saranno tutto sommato popolari visto che gli NFT verranno battuti all’asta ad un prezzo di riserva compreso tra uno o due Ethereum (1.500 – 3.000 euro circa, ndr), inoltre parte del ricavato andrà in beneficenza a favore delle popolazioni Ucraine colpite dalla guerra. Le opere riguarderanno le copertine di alcuni 33 giri tra cui quella di The Beatles: Yellow Submarine, oltre ad alcune locandine firmate da Austine Wilde in persona.
Vince l’arte reale
Vince anche l’arte reale visto che gli NFT saranno collegati agli oggetti reali e andranno in dote agli acquirenti anche nel formato “fisico” e non come era accaduto in passato quando l’opera originale era stata bruciata. Una decisione che non era piaciuta al mondo dell’arte anche se l’opera incriminata Morons (White), lavoro