Scoperta di minuscoli fossili di mosche bianche di 15 milioni di anni fa a Hindon Maar, offrendo preziose informazioni sugli antichi ecosistemi neozelandesi.
Scoperte scientifiche rivelano come l'isoprene emesso dalle piante guidi la formazione di particelle aerosol nella troposfera superiore, influenzando il clima e le nuvole tropicali.
Ricercatori dell'Istituto Weizmann creano un materiale plastico composito biodegradabile resistente e economico, utilizzando nanocristalli di tirosina e idrossietil cellulosa. Un'innovativa soluzione alla crisi dei rifiuti di plastica.
Un team di ricercatori del Karolinska Institute ha scoperto l'esistenza di un "mini-cervello" nel cuore, una complessa rete di neuroni specializzati che regola autonomamente il battito cardiaco. Questa scoperta, pubblicata su Nature Communications, cambia la comprensione del sistema nervoso cardiaco, che non dipende solo dai segnali inviati dal cervello, ma ha una propria rete di neuroni, simile a un pacemaker naturale. Gli esperimenti, condotti su pesci zebra, potrebbero aprire nuove prospettive per trattamenti innovativi per le malattie cardiache e la prevenzione dell'infarto.
Gli emoji sono strumenti fondamentali della comunicazione moderna, usati per trasmettere emozioni e significati nelle interazioni digitali. Uno studio ha evidenziato che la loro frequenza d’uso è correlata all’intelligenza emotiva e agli stili di attaccamento. Chi possiede un attaccamento sicuro e una maggiore intelligenza emotiva tende a usarli di più, mentre chi mostra evitamento li utilizza meno, specie in contesti romantici. Le differenze di genere rivelano che le donne fanno un uso maggiore di emoji, soprattutto con amici e familiari. Questi risultati aprono nuove prospettive nello studio della comunicazione mediata dalla tecnologia.
L'origine dell'acqua sulla Terra è un enigma scientifico. Tra asteroidi, comete e gas vulcanici, recenti studi rivelano come la polvere cometaria possa influenzare la comprensione della composizione dell'acqua, riscrivendo la storia della sua formazione.
Dopo sei decenni di ricerche, i genetisti hanno identificato il gene responsabile della colorazione arancione dei gatti domestici. La causa è una delezione di DNA vicino al gene Arhgap36, che regola la produzione di pigmenti nella pelliccia, causando la colorazione arancione. Poiché il gene si trova sul cromosoma X, la maggior parte dei gatti arancioni sono maschi, mentre le femmine tendono ad avere pellicce miste (calico o tartaruga) a causa della presenza di due cromosomi X. Non ci sono prove che la mutazione influisca sull'intelligenza o sulla salute dei gatti. La scoperta offre nuove prospettive sulla genetica dei colori nei mammiferi.