Artigli, ossa e zampe: così centinaia di tigri vengono uccise e smembrate ogni anno per essere vendute sui social
Un nuovo report getta luce sul commercio illegale di tigri nel mondo, una realtà che conta almeno 150 esemplari catturati e venduti al mercato nero ogni anno. Il rapporto denuncia la criminalità che si nasconde dietro questi traffici, un ostacolo per la protezione del felino più minacciato di estinzione del Pianeta
Almeno 150 tigri catturate ogni anno e vendute vive o morte al mercato nero. Più di 3300 gli esemplari e loro parti destinati al traffico clandestino negli ultimi 23 anni. Sono i numeri scioccanti del nuovo report TRAFFIC dal titolo Skin and Bones, pelle e ossa, che getta luce su una realtà orripilante: il commercio illegale delle tigri.
Il rapporto svela i 50 Paesi del mondo e territori responsabili di questi giri criminali. La maggior parte sono Stati in cui le tigri vivono ancora libere in natura.
I dati del report
Anche nel 2022 l’India si conferma essere purtroppo al primo posto nel commercio illegale di tigri. Qui si trova più della metà della popolazione mondiale di tigri selvatiche, le più vulnerabili ed esposte al bracconaggio.
Il secondo posto è occupato invece dalla Cina, dove le tigri vengono allevate in cattività per alcune loro parti utilizzate nella medicina tradizionale cinese. Nella classifica anche Thailandia e Vietnam, rispettivamente con l’81% e il 67% di tigri sequestrate.
Preoccupano molto anche Indonesia e Russia. Nel primo Stato, dove vivono le tigri di Sumatra, sono stati confiscati 18 tigri nella prima metà del 2022, due in più rispetto
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