
Archeologi scoprono altare messicano nascosto a Tikal che riscrive la storia dei Maya
Nel cuore della fitta giungla guatemalteca, un ritrovamento eccezionale ha interrotto il silenzio della storia: un piccolo altare in stile Teotihuacan, rimasto nascosto per oltre 1.500 anni, è emerso dalle rovine dell’antica città maya di Tikal, portando con sé domande, suggestioni e nuove risposte su un passato condiviso. Alto poco più di un metro, questo...
Un altare ritrovato a Tikal, dipinto nello stile di Teotihuacan, riporta alla luce l’influenza religiosa, artistica e politica che la metropoli messicana esercitò sulle élite maya durante il V secolo d.C.
©Antiquity
Nel cuore della fitta giungla guatemalteca, un ritrovamento eccezionale ha interrotto il silenzio della storia: un piccolo altare in stile Teotihuacan, rimasto nascosto per oltre 1.500 anni, è emerso dalle rovine dell’antica città maya di Tikal, portando con sé domande, suggestioni e nuove risposte su un passato condiviso. Alto poco più di un metro, questo altare è stato dipinto con volti colorati, simboli sacri e dettagli che nulla hanno a che vedere con l’arte locale. A sorpresa, tutto parla il linguaggio della lontana Teotihuacan, l’enigmatica metropoli che, nel V secolo, dominava il cuore del Messico centrale.
Il piccolo altare è stato scoperto all’interno del Gruppo 6D-XV, un antico cortile residenziale riservato alle élite di Tikal. Eppure, nulla in esso è propriamente “maya”. Le quattro facce dipinte, seppur usurate dal tempo, sono chiaramente ispirate allo stile iconico di
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