Approvato negli Usa il nuovo farmaco per l’Alzheimer che rallenta la malattia nella fase iniziale

Via libera della FDA a Leqembi, terapia con anticorpi monoclonali in grado di rallentare lo sviluppo dell'Alzheimer al suo esordio, ma che genera alcuni dubbi sulla sicurezza e sul relativo costo

La notizia potrebbe segnare una svolta epocale nella lotta contro l’Alzheimer e, presumibilmente, contro altre malattie neurodegenerative. La Food and Drug Administration ha approvato la commercializzazione di un nuovo farmaco per la cura dell’Alzheimer, che in base a quanto dimostrato dagli studi clinici è in grado di rallentare il declino cognitivo nei pazienti nelle prime fasi della malattia. 

Tale consenso offre una rinnovata speranza dopo i ripetuti fallimenti nella ricerca di trattamenti efficaci, anche se non sono mancate segnalazioni di effetti collaterali. Il farmaco lecanemab, che sarà venduto con il nome Leqembi, è un’infusione di anticorpi monoclonali somministrati ogni due settimane.
La FDA ne ha approvato l’uso in persone con decadimento cognitivo lieve o malattia di Alzheimer precoce, seguendo un iter accelerato, che consente cioè l’approvazione anticipata di quei nuovi farmaci promettenti che «riempiono un’esigenza medica insoddisfatta». Allo stesso tempo, però, le aziende sono tenute a condurre ulteriori studi clinici per confermare i benefici dei farmaci prodotti o rischiare la loro rimozione dal mercato.

La Food and Drug Administration – ovvero l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e


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