Antitrust, bastonata su Enel per i falsi messaggi sulla fine del mercato tutelato
Quegli odiosi messaggi che più o meno tutti riceviamo più volte al giorno al telefono dai fastidiosi e petulanti venditori di servizi come energia elettrica e gas che preannunciano l’imminente fine del mercato tutelato con toni gravi come se stessero parlando della fine del mondo rovinandoci la giornata costeranno ora ad Enel e ad altre sfacciate Utilities la cifra di 5 milioni di euro di sanzioni irrogate dall’Antitrust.
Spiccioli, comunque, per chi, con incredibile sfacciataggine e arroganza, ha gonfiato – alcuni fino a sette volte – i costi delle bollette lucrando sulle spalle degli italiani: è sufficiente pensare che un metro cubo di gas costava, in bolletta, nel novembre del 2020, meno di 20 centesimi arrivando, nel gennaio 2022, quindi ben prima della guerra russo-ucraina, a quasi un euro al metro cubo.
Il procedimento dell’Antitrust, che a Enel, nello specifico, costa una sanzione amministrativa pari a 3.500.000 euro, origina dalle numerose segnalazioni di consumatori e di associazioni di consumatori che hanno evidenziato l’ingannevolezza di un messaggio preregistrato diffuso da una sedicente segreteria telefonica di Enel e da operatori di call center, riguardante la data di cessazione del mercato tutelato, cioè del regime di maggior tutela del prezzo nel settore dell’energia per i clienti finali di piccole dimensioni.
Insomma quei messaggi insopportabili che ci prendono continuamente alla sprovvista e di fronte ai quali siamo tutti indifesi anche per colpa del malfunzionamento del sistema, volutamente farraginoso, del cosiddetto Registro delle Opposizioni. Che, prima o poi dovrà essere modificato giacché, così com’è pensato è progettato diviene esattamente il contrario, una trappola per gli inconsapevoli utenti, un database da cui le agenzie commerciali, incaricate dalle Utilities, pescano a man bassa e senza ritegno i numeri di telefono che i cittadini, ignari, pensano, ingenuamente, di
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