Alla scoperta dei misteri dell’oceano profondo (le multinazionali all’estrazione mineraria vogliono distruggerlo)

Mentre una nuova spedizione scientifica si prepara a esplorare le profondità marine, cresce la preoccupazione per il futuro degli ecosistemi oceanici. La nave RRS James Cook, tra le più longeve nel campo della ricerca, ha salpato nuovamente per raggiungere il Porcupine Abyssal Plain, una zona remota dell’Atlantico situata a circa 500 chilometri dalle coste irlandesi...

L’estrazione mineraria in acque profonde può fare danni irreparabili ad un ecosistema ancora sconosciuta eppure questa corsa allo sfruttamento dei fondali oceanici per cercare minerali rari non si ferma

Rebecca Manzi

6 Giugno 2025

Mentre una nuova spedizione scientifica si prepara a esplorare le profondità marine, cresce la preoccupazione per il futuro degli ecosistemi oceanici. La nave RRS James Cook, tra le più longeve nel campo della ricerca, ha salpato nuovamente per raggiungere il Porcupine Abyssal Plain, una zona remota dell’Atlantico situata a circa 500 chilometri dalle coste irlandesi e profonda quasi 5.000 metri.

Per quattro settimane, un team di scienziati userà glider robotici, idrofoniche e sottomarini per studiare un ambiente tra i più inaccessibili e inesplorati del pianeta. In queste acque oscure e silenziose, ogni missione svela nuove forme di vita fragile, che dipendono esclusivamente da microscopiche particelle che si depositano lentamente sul fondale.

Eppure, proprio mentre la scienza muove i primi passi per comprendere questi ecosistemi, il settore dell’estrazione mineraria sottomarina preme


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