Alberi. Proviamo coi disegnini…

Un dato è certo: non siamo pronti ai cambiamenti.

Non lo siamo noi e non lo è l’intero pianeta. Siamo nella nostra bolla di confort e non ne vogliamo uscire ed è paradossale che qualcuno reclami una vittoria a casa dei produttori di petrolio. No, non siamo pronti. Basterebbe leggere i proclami di quelli che titolano che i nostri politici “ci salvano l’auto”.  E’ identificativo di una consapevolezza deviata o addirittura assente.

Alberi. Proviamo coi disegnini…

Il tutto senza alcuna soluzione nel mentre e basterebbe pensare alla qualità dell’aria delle nostre città (in particolare nella pianura padana, l’area più inquinata d’Europa). 

Eppure potremmo far qualcosa.  

Alberi. Ne servono moltissimi. Il consumo di suolo e le nostre politiche selvagge di consumo e di riqualificazione urbana sono un’altro esempio di consapevolezza assente. E mentre i parcheggi diventano sempre più piccoli perché vogliamo auto sempre più grandi (che usiamo per stare in fila) gli alberi rappresenta vita, armonia, pace. Noi gli alberi li dovremmo adorare, li dovremmo piantare ovunque. 

Trilioni di alberi. 

Invece li tagliamo, li cancelliamo, li portiamo via. Dovrebbero essere parte delle nostre piazze, delle nostre vie, parte attiva delle ore che spendiamo nelle nostre città, nei salotti buoni che potremmo avere, e gustare, vicino ai nostri monumenti. 

Gli alberi rappresentano un investimento che produce profitto comune. Alberi e aree verdi forniscono reddito (misurabile utilizzando i modelli a disposizione anche open-source), che è largamente superiore al costo necessario per il loro impianto e mantenimento (il rapporto benefici costi oscilla fra 1,3 a 1,9 su scala mondiale, ma certi modelli riportano benefici fino a 3,07, quindi a fronte di un euro investito nel verde, ne rientrano annualmente da 1,3 a 3,07). In qualsiasi calcolo completo ed equo, perciò, gli alberi in città valgono molto di più di quello che costano. 

È un vero peccato che la maggior parte dei cittadini (e non solo) pensino ai nostri parchi, giardini, paesaggi urbani solo in termini di estetica o, peggio ancora, valutandone solo il costo e i potenziali (sottolineo potenziali) problemi ignorando le funzioni assolte 

Provo coi disegnini. Piantare un albero è l’azione più semplice, ma anche la più potente che possiamo compiere per combattere i cambiamenti climatici:

– un albero assorbe CO2, restituendo ossigeno, 

– la sua chioma abbassa le temperature, rendendo le isole di calore luoghi più vivibili, 

– aumenta la biodiversità, ospitando e dando rifugio a specie animali e vegetali al suo interno, 

– migliorare la qualità dell’aria diminuendo particolato e inquinanti, 

e non ultimo migliora la nostra salute fisica (passeggiare nel verde e vivere a contatto con la natura è estremamente salutare per il nostro corpo) e mentale contribuendo ad aumentare la cultura ambientale delle persone. 

Gli alberi creano bellezza e migliorano il paesaggio. La loro presenza serve anche a questo: a far crescere la consapevolezza della sostenibilità nelle persone. L’albero ci comunica semplicemente che un equilibrio fra uomo e natura è possibile, e necessario.

Gli alberi sono la salvezza. Lì sotto dovremmo passeggiare. 

Non nei centri commerciali. 

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