
AI Act, cosa dice la legge Ue sull’intelligenza artificiale
Gli Avv. Edoardo C. Raffiotta e Sergio Amato fanno il punto sull'AI Act, la regolamentazione Ue dell'intelligenza artificiale
di Avv. Edoardo C. Raffiotta (Of Counsel LCA; Università di Milano Bicocca) e Sergio Amato (LCA; Certified Information Privacy Professional/Europe)
Il Parlamento Europeo nella giornata di mercoledì 14 giugno, a Strasburgo, ha approvato in seduta plenaria con 499 voti a favore, 28 contrari e 93 astensioni la sua posizione negoziale sulla legge sull’intelligenza artificiale (AI Act).
La normativa in fieri mira a garantire che l’AI sviluppata e utilizzata in Europa sia conforme con i diritti fondamentali e i valori dell’UE, in particolare in materia di supervisione umana, sicurezza, protezione dei dati, trasparenza, non discriminazione e benessere sociale e ambientale.
Il legislatore comunitario è infatti ben conscio del fatto che gli stessi elementi e le stesse tecniche che alimentano i benefici socio-economici dell’AI (tanto a vantaggio dei cittadini e della collettività, quanto per le imprese e i servizi pubblici in genere) possono altresì comportare nuovi rischi o conseguenze negative per le persone fisiche coinvolte in tali processi.
Il voto favorevole del 14 giugno si pone dunque come un significativo e quantomai auspicato passo in avanti su una normativa pioneristica che vede come (arduo) obiettivo quello
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