Addio alla trasparenza sull’export di armi (finanziato dalle banche): la revisione di legge è un regalo all’industria bellica
La revisione della legge 185 rischia di cancellare con un colpo di spugna il controllo e la trasparenza sull’esportazione di armi, eliminando anche la possibilità di visionare la lista delle banche che investono in questo business sanguinario. Una mossa che rafforzerebbe ulteriormente le potenti lobby belliche…
Se il mercato bellico è così fiorente lo si deve anche ai nostri soldi. E no, purtroppo, non si tratta di un’assurdità. Numerose banche, in cui aprimo i conti, investe nelle armi, sostenendo così la cultura della guerra. Anche se molti continuano a ignorare questo retroscena, di fatto finora ogni anno il Governo pubblica regolarmente (come previsto dalla Legge 185/90) la lista delle cosiddette “banche armate”, ovvero quelle che hanno autorizzato transazioni legate alla compravendita di tank, bombe e altro materiale bellico.
Ma c’è un ma. Questo meccanismo di trasparenza rischia di essere cancellato da tre emendamenti, che qualche giorno fa sono stati approvati dalla Commissione Affari Esteri e Difesa del Senato. A lanciare l’allarme su quanto sta accadendo è la Rete Italiana Pace e Disarmo, che ha annunciato una
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