Dall’Australia alla Francia: i Paesi che stanno scegliendo il diritto alla disconnessione (e come funziona la legge)
Superlavoro addio? In un mondo sempre più interconnesso, anche il nostro lavoro spesso finisce con l’essere interminabile, tra e-mail e contatti vari (spesso anche su WhatsApp) che proseguono senza soluzione di continuità. Un attaccamento costante che il più delle volte, però, ci costa caro e amaro in termini di salute mentale: non staccare mai, insomma,...
D’ora in poi in Australia i dipendenti possono rifiutarsi di rispondere e controllare la casella di posta se vengono contattati in orario extralavorativo, “a meno che tale rifiuto non sia irragionevole”. Un diritto che esiste anche in altri Paesi
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Superlavoro addio? In un mondo sempre più interconnesso, anche il nostro lavoro spesso finisce con l’essere interminabile, tra e-mail e contatti vari (spesso anche su WhatsApp) che proseguono senza soluzione di continuità. Un attaccamento costante che il più delle volte, però, ci costa caro e amaro in termini di salute mentale: non staccare mai, insomma, a lungo andare comporta una buona dose di stress e nervosismo.
Come fare allora? Soltanto con la pandemia – quando contemporaneamente si è sdoganato il concetto del “lavoro da casa” e, quindi, anche del “fine lavoro mai” – pare si sia posta la questione di un vero e proprio diritto a disconnettersi dai dispositivi usati per il lavoro considerato dall’Unione europea come “diritto fondamentale”. Il diritto, cioè, dei lavoratori, fuori dagli orari d’ufficio, a spegnere i dispositivi utilizzati senza che ciò possa avere ripercussioni sulla
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