
Venezuela, l’odissea degli oppositori italiani dopo la vittoria di Maduro: Rita Capriti rinchiusa in una stanza, Antonio Calvino sparito nel nulla
Filtrano le prime segnalazioni dei guai passati da cittadini italo-venezuelani accusati di «incitamento all'odio» anche solo per un video. Ecco cosa sappiamo
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Rita Capriti, cittadina italo-venezuelana originaria della provincia di Messina arrestata lo scorso 2 agosto in Venezuela, si trova isolata in una stanza, e non in carcere, come invece appariva precedentemente. A renderlo noto è il dirigente della struttura carceraria José Dellacroiz. Capriti è un’esponente del partito d’opposizione venezuelano Primero Justicia arrestata con l’accusa di «incitamento all’odio, terrorismo e resistenza a pubblico ufficiale». All’origine dell’arresto pare vi sia un video da lei diffuso in cui invita i venezuelani a votare per la democrazia e mettere fine alla recentemente riconfermata presidenza Maduro, cominciata con accuse di brogli. La donna è nata a Maracay ma è originaria di Mirto, in provincia di Messina. Ad occuparsi della questione è la deputata dell’Assemblea Regionale Siciliana
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