«I test d’ingresso discriminano gli studenti con disturbi dell’apprendimento»: la battaglia in tribunale di una studentessa di Torino
Secondo i dati più aggiornati del Ministero dell’Istruzione, in Italia quasi 300mila studenti soffrono di un disturbo specifico dell’apprendimento. Le diagnosi, dal 2010 al 2019, sono quintuplicate, passando dallo 0,9 al 4,9%. Sotto il tetto dell’etichetta DSA ricadono diverse tipologie di disturbi: dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia. C’è una legge che tutela chi ne è affetto: la n. 170 dell’8 ottobre 2010. Prevede che gli studenti con DSA abbiano diritto a strumenti didattici e tecnologici specifici, dalle tabelle ai formulari, passando per mappe concettuali e calcolatrici. Il paradosso, però, è che può capitare che al momento dell’iscrizione all’Università questi strumenti di compensazione vengano meno. Ovvero, che di fronte al test d’ingresso gli eventuali DSA dei singoli candidati vengano ignorati, e
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