Via libera ai test psicoattitudinali per i magistrati, a valutare docenti universitari: quando partono e come funzionano
Nel caso di mancato superamento del test, il ministro Nordio ha annunciato che l'esame si potrà provare per quattro volte, non più tre come in passato. L'obiettivo è di portare in Italia il «modello Minnesota»
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Chi vorrà accedere alla professione di magistrato dovrà sottoporsi a test psicoattitudinali. È quanto deciso oggi, martedì 26 marzo, dal Consiglio dei ministri. Sarà il Csm (Consiglio superiore della magistratura) a nominare i docenti universitari in materie psicologiche – su indicazione, però, del Consiglio universitario nazionale, organo indipendente dell’università – che costituiranno la commissione giudicante. Il colloquio psicoattitudinale si svolgerà durante la prova orale. Ma chi avrà superato la prova scritta, prima di presentarsi davanti alla commissione per l’orale, riceverà dei test scritti individuati dal Csm, sul modello di quelli utilizzati dagli agenti di polizia. Il colloquio orale sarà comunque diretto dal presidente della commissione esaminatrice e non da uno psicologo, che sarà invece presente solo come ausilio. Infine la
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