“Se non si risolve ora la crisi comportamentale umana, quella climatica non avrà fine”, lo studio che ci sbatte in faccia la realtà del consumo eccessivo di risorse
Caldo record e consumo record di combustibili fossili: solo un mese fa, alla COP28 di Dubai il mondo si è posto (nuovamente) degli obiettivi climatici. Ma ne siamo quanto mai lontani e alla radice di tutto ciò ci sarebbe una autentica “crisi comportamentale” umana. A coniare questo termine, “behavioural crisis”, ci ha pensato un team...
La crisi climatica è una sfida immensa e i nostri comportamenti sono cruciali nella mitigazione del cambiamento climatico e nell’affrontare le conseguenze che ne derivano. Ma a che punto siamo?
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Caldo record e consumo record di combustibili fossili: solo un mese fa, alla COP28 di Dubai il mondo si è posto (nuovamente) degli obiettivi climatici. Ma ne siamo quanto mai lontani e alla radice di tutto ciò ci sarebbe una autentica “crisi comportamentale” umana.
A coniare questo termine, “behavioural crisis”, ci ha pensato un team interdisciplinare di scienziati, che in un nuovo paper mette in chiaro che la maggior parte delle “soluzioni” climatiche proposte fino ad ora affrontano solo i sintomi e non la causa principale della crisi climatica. Ciò, dicono, porta a livelli crescenti delle tre “leve” del superamento: consumo, rifiuti e popolazione.
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Ci siamo ingegnerizzati socialmente nello stesso modo in cui abbiamo geoingegnerizzato il pianeta – dice Joseph Merz, autore principale del nuovo articolo, in cui si afferma che
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