Il lato oscuro della pesca dei polpi: con questa tecnica si sterminano i piccoli e si inquinano le spiagge
Le spiagge del nord del Portogallo sono caratterizzate da una presenza insolita e, a prima vista, misteriosa: centinaia di vasi abbandonati che si affollano lungo la riva e inquinano l’ambiente. Dietro a questa apparente confusione di oggetti si cela una tremenda pratica di pesca del polpo. Questi contenitori, noti come nasse, sono percepiti dai polpi...
Il nord del Portogallo e la Galizia sono invasi da vasi abbandonati usati per una tecnica orrenda di pesca dei polpi che uccide anche i piccoli
@vivirsinplastico/Instagram
Le spiagge del nord del Portogallo sono caratterizzate da una presenza insolita e, a prima vista, misteriosa: centinaia di vasi abbandonati che si affollano lungo la riva e inquinano l’ambiente. Dietro a questa apparente confusione di oggetti si cela una tremenda pratica di pesca del polpo.
Questi contenitori, noti come nasse, sono percepiti dai polpi come rifugi ideali. Il polpo, con la sua natura schiva e inclinazione a cercare riparo al buio, trova infatti in questi vasi l’ambientazione perfetta per la sua tana.
Ciò consente non solo di ripararsi, ma anche di nascondere e proteggere (solo in apparenza) i propri piccoli. Quando queste nasse vengono riportate in superficie, tuttavia, vengono catturati sia i polpi adulti che la loro prole non permettendo così la riproduzione della specie.
Un barbaro metodo più economico
In Spagna l’utilizzo di tali vasi è vietato e vengono preferite altre tecniche di pesca del polpo. Si
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