Così la grave siccità in corso sta “trasformando” i porcospini italiani in castori
Un recente studio italiano ha descritto un comportamento insolito tra i porcospini. Responsabili i cambiamenti climatici, che non solo stanno portando all’estinzione di moltissime specie viventi e distruggendo i loro ecosistemi, ma stanno anche stravolgendo le abitudini degli animali
Primavera a novembre, orsi che rinviano il letargo e animali selvatici con comportamenti mai descritti prima. È l’altro volto della siccità, emergenza tutt’altro che volta al termine nel nostro Paese.
Uno studio scientifico pubblicato recentemente sulla rivista Biology ha messo in luce in un altro effetto dei cambiamenti del nostro clima sulla fauna selvatica. Un team tutto italiano ha osservato infatti abitudini insolite tra le popolazioni di porcospino, anche noto come istrice crestato.
Tra i grandi roditori che vivono in Italia l’istrice crestato, nome scientifico Hystrix cristata, è quello su cui si sono concentrati gli studiosi. Per via dell’aumento delle temperature, questo animale di origine africane ha ampliato il suo areale di distribuzione.
Oggi il porcospino è infatti presente in regioni dove prima non era mai stato segnalato. Tuttavia c’è un altro motivo inaspettato che ha attirato l’attenzione dei ricercatori e che, proprio come la “nuova” distribuzione geografica della specie, è indice del cambiamento climatico.
Per la prima volta il team di ricercatori ha documentato dei porcospini strappare le cortecce di alberi e arbusti come i castori. Si pensava inizialmente che quest’attività, che prende il nome di stipping, fosse riconducibile proprio ai castori. Nell’area da cui sono arrivate le segnalazioni, alcune in Toscana, però non vivono castori.
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