Michele Placido racconta il suo Caravaggio, il “regista” solitario che cercava la verità nella pittura
Michele Placido interpreta il cardinal Del Monte nel film L’Ombra di Caravaggio | Foto: © Luisa Carcavale
All’ombra della statua di Giordano Bruno a Campo de’ Fiori, alimentate dal vento del Sessantotto che consegnava al cinema di Pasolini il mondo autentico delle borgate, le vicende del frate filosofo disegnavano nella mente di un giovane Michele Placido sogni di progetti futuri che avevano come cornice quella Roma in fermento teatro del mondo.
Tre secoli prima, in quella stessa Roma di rivolte e rivoluzioni, anche Caravaggio, contemporaneo di Giordano Bruno, aveva cercato il suo spazio nel mondo trovandolo nella Suburra, tra prostitute, ladri, vagabondi, trasfigurati sulla tela in santi e madonne immortali.
“Mi fa molto sorridere il fatto che Caravaggio nei suoi quadri sia riuscito a trasformare uomini e donne della Suburra in santi e madonne ancora oggi venerati nelle chiese. Molti di coloro che ammirano i suoi capolavori non sanno che non si trovano di fronte a personaggi di fantasia, ma a uomini e donne realmente esistiti. Sei anni fa con l’amico sceneggiatore Sandro Petraglia, con il quale avevamo già scritto Romanzo Criminale e altri lavori, abbiamo deciso di affrontare questo sogno impossibile”.
Michele Placido, Riccardo Scamarcio (Caravaggio) e Louis Garrel (l’Ombra) ne L’Ombra di Caravaggio | Foto: © Luisa Carcavale
Il sogno impossibile del quale Michele Placido parla, mentre lo raggiungiamo al telefono in una delle località dove è impegnato a promuovere il suo film, si chiama L’Ombra di Caravaggio, una co-produzione italo-francese siglata da Goldenart Production con Rai Cinema e per la Francia Charlot, Le Pacte e Mact Production che arriverà nelle sale il 3 novembre.
Il film, scevro di patine scolastiche o accademiche, è un viaggio insolito nell’intricata esistenza di Michelangelo Merisi, raccontato nelle sue profonde contraddizioni e nelle oscurità del suo
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