Due mesi con macOS 13 Ventura: la chiusura del cerchio
Nel dicembre del 2020 Huawei annunciò la sua strategia 1 + 8 + N: il pilastro portante, quello definito “1”, era ovviamente lo smartphone. Lo smartphone doveva funzionare come trascinatore per spingere le persone ad acquistare poi tablet, computer, auricolari, speaker, smartwatch della stessa azienda, e questi prodotti ne avrebbero poi connessi altrettanti grazie ad un sistema “internet of things” che prevedeva una certificazione: lampadine, elettrodomestici, prese intelligenti, serrature.
La strategia di Huawei non era ovviamente disegnata da zero, a tavolino: Huawei, per questa e per molte altre cose si è sempre ispirata ad Apple con la mentalità molto orientale “copia e migliora”.
Oggi Apple, con l’imminente arrivo di macOS Ventura, ha portato praticamente a termine la sua strategia 1 + 8 + N.
Il suo “1”, l’iPhone, è in assoluto il telefono più venduto al mondo se prendiamo il modello e non il brand, e secondo i dati più recenti ci sono oltre un miliardo di iPhone attivi nel mondo, numero che include anche i modelli meno recenti. Poi ci sono i prodotti più stretti dell’ecosistema, l’iPad, il Watch, le AirPods, gli AirTag, l’HomePod, la Apple TV e ovviamente il Mac, sicuramente e storicamente il device il line-up al quale Apple tiene di più. Apple nasce come azienda che costruisce personal computer, tutto il resto è arrivato dopo.
Il Mac in questi anni ha subito drastiche trasformazioni, alcune lo hanno “salvato”, si pensi al passaggio da PowerPC a processore Intel che ha agevolato gli sviluppatori, altre gli hanno dato una spinta incredibile a livello di vendite, meritate, e ci riferiamo ovviamente al lancio della piattaforma Apple Silicon e quindi a quella “marcia indietro” verso il processore fatto in casa fatta con il giusto tempismo.
Ad una azienda quotata in borsa,