
Né amore, né rabbia: la psiche maschile dietro al revenge porn
Quando si parla di revenge porn, si pensa subito a una reazione emotiva: la rabbia di un ex partner, magari tradito, che per vendetta diffonde immagini intime. Ma la psicologia, quella che lavora su dati e testimonianze reali, ci racconta un’altra verità. Non è il cuore spezzato a guidare questo tipo di violenza. È il...
Non è vendetta né passione ferita: la ricerca psicologica mostra come il revenge porn sia una forma di violenza sessuale digitale basata su potere e controllo
4 Ottobre 2025
Quando si parla di revenge porn, si pensa subito a una reazione emotiva: la rabbia di un ex partner, magari tradito, che per vendetta diffonde immagini intime. Ma la psicologia, quella che lavora su dati e testimonianze reali, ci racconta un’altra verità. Non è il cuore spezzato a guidare questo tipo di violenza. È il bisogno di potere.
Chi diffonde foto o video sessualmente espliciti senza il consenso dell’altra persona non vuole ferire, vuole controllare. Vuole riaffermare il proprio ruolo, il proprio dominio, anche quando la relazione è finita. E lo fa nel modo più invasivo: esponendo il corpo dell’altra persona, spesso una donna, spogliandola non solo nel senso fisico, ma anche di identità e dignità.
La scienza che lo dimostra
Una revisione pubblicata su Frontiers in Psychology nel
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