
Cannabis light illegale: il flop del Decreto Sicurezza tra sequestri (pochi) e confusione (tanta)
La cannabis light in Italia rappresenta un settore economico di dimensioni considerevoli: un mercato da 2 miliardi di euro con 6 milioni di consumatori e oltre 3.000 aziende coinvolte, che genera almeno ventimila posti di lavoro. Tuttavia, questo settore sta attraversando quella che può essere definita una crisi senza precedenti, causata dal Decreto Sicurezza 2025....
Il Decreto Sicurezza vieta la cannabis light, ma il quadro giuridico resta più che ambiguo: alcune recenti sentenze confermano infatti la legittimità della coltivazione e la vendita di prodotti certificati
25 Settembre 2025
La cannabis light in Italia rappresenta un settore economico di dimensioni considerevoli: un mercato da 2 miliardi di euro con 6 milioni di consumatori e oltre 3.000 aziende coinvolte, che genera almeno ventimila posti di lavoro. Tuttavia, questo settore sta attraversando quella che può essere definita una crisi senza precedenti, causata dal Decreto Sicurezza 2025.
Il Decreto Sicurezza 2025 (legge 80/2025) ha infatti introdotto l’articolo 18, che vieta la coltivazione, lavorazione e vendita delle infiorescenze di cannabis light equiparandole di fatto alla marijuana tradizionale ad alto contenuto di THC. Entrato in vigore il 12 aprile 2025, il decreto ha teoricamente reso illegale un mercato che operava legalmente da anni sotto la Legge 242/2016.
Tuttavia, i dati mostrano una realtà ben più complessa: solo il
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