
Rivoluzione tessile? L’UE approva l’EPR, Slow Fiber lancia l’allarme
L’approvazione definitiva da parte dell’Unione Europea della normativa che introduce la Responsabilità Estesa del Produttore (EPR) per il settore tessile rappresenta una novità importante nella lotta contro l’impatto ambientale della moda. La direttiva obbliga infatti i produttori – inclusi quelli che operano tramite e-commerce extra-UE – a coprire i costi di raccolta, selezione e riciclo...
Con l’EPR (Extended Producer Responsibility) adottata dalla UE, i produttori tessili copriranno i costi di raccolta e riciclo. Ma Slow Fiber avverte sui rischi
17 Settembre 2025
L’approvazione definitiva da parte dell’Unione Europea della normativa che introduce la Responsabilità Estesa del Produttore (EPR) per il settore tessile rappresenta una novità importante nella lotta contro l’impatto ambientale della moda. La direttiva obbliga infatti i produttori – inclusi quelli che operano tramite e-commerce extra-UE – a coprire i costi di raccolta, selezione e riciclo dei capi immessi sul mercato. Ma per Slow Fiber, la rete italiana di imprese impegnate in una filiera più sostenibile, la misura rischia di curare gli effetti senza affrontare le cause strutturali del problema.
Secondo l’associazione, il nodo centrale resta l’enorme volume di produzione e consumo generato soprattutto dal fast e ultra fast fashion. “La gerarchia dei rifiuti ci dice che il primo obiettivo dev’essere produrre meno rifiuti. Non possiamo pensare che il riciclo – oggi largamente inefficiente – sia
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