La montagna (e l’imprudenza) non perdona: triste record di 100 vittime in soli tre mesi sulle vette italiane

Dall’inizio dell’estate, il 21 giugno, quasi 100 persone hanno perso la vita in montagna. Una media che sfiora i tre morti al giorno. Numeri da bollettino di guerra, che raccontano una stagione già definita dal Soccorso Alpino come una delle più tragiche degli ultimi anni. E il calendario dice che l’estate non è ancora finita....

Un’analisi sull’imprudenza, la ricerca dello scatto perfetto e il sacrificio silenzioso dei soccorritori, costretti a rischiare la vita per la nostra superficialità

Riccardo Liguori

25 Agosto 2025

@Canva

Dall’inizio dell’estate, il 21 giugno, quasi 100 persone hanno perso la vita in montagna. Una media che sfiora i tre morti al giorno. Numeri da bollettino di guerra, che raccontano una stagione già definita dal Soccorso Alpino come una delle più tragiche degli ultimi anni. E il calendario dice che l’estate non è ancora finita.

Dietro questi numeri non ci sono solo fatalità. C’è anche leggerezza e improvvisazione. Il boom del turismo montano – esploso negli ultimi cinque anni – porta in quota migliaia di persone impreparate, spesso attratte più dalla promessa di una foto spettacolare per i social che dalla consapevolezza dell’ambiente che stanno affrontando. “Quasi il 90% dei frequentatori non è iscritto al Club Alpino Italiano e quindi non ha seguito corsi preparatori. C’è troppa improvvisazione: gente che sale in quota in scarpe da


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